Persone che affogano

Succederà che vi troverete di fronte ad una persona che annega. E dovrete decidere se aiutarla oppure no.

In quel momento, non saprete perché si trova in acqua. Non saprete se qualcuno ce l'ha buttata, o se si è tuffata da sola. Non sapete neanche se sta facendo finta di annegare, o se sta annegando sul serio.

Tutto quello che saprete, in quel momento, è che avete una persona di fronte a voi che sta annegando.

Se la vita fosse un film, la persona sarà bellissima, intelligente come un premio nobel, col carisma di Patrick Stewart e così buona da finire in The Good Place.

E magari, la persona che vi capiterà davanti sarà così.

O magari, visto che la vita non è un film, non sarà proprio bellissima.

Magari sarà così ottusa da far sembrare intelligente un creazionista.

Magari sarà antipatica come quelli che vi svegliano la Domenica mattina per proporvi di cambiare operatore telefonico.

Magari sarà anche un criminale, di quelli che avreste paura ad incontrare di soli di notte.

Ma in quel momento, non potete saperlo. O magari lo saprete anche, tanto la cosa non cambia.

Perché il punto fondamentale è che in quel momento avrete una persona che annega, e che avrete la possibilità di fare qualcosa per salvarla.

Non è detto che la salviate.

Ma dovrete decidere cosa fare. E per come la vedo io, ci sono tre possibilità:

1) potrete guardare da un'altra parte, per non vederla annegare; questa è l'opzione dei vigliacchi, quelli che rifiutano di guardare la persona negli occhi, per paura di stabilire un contatto umano;
2) potete guardare in quella direzione, negli occhi di quella persona, e non fare nulla lo stesso; questa è l'opzione dei nazisti, quelli che possono guardar morire una persona senza provare nulla;
3) potete provare a fare qualcosa; e vi diranno che siete buonisti; io preferisco chiamarli umani.

La scelta, come sempre, è vostra.

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